IIIF - scuola media Monteverdi-Colorni  
Milan
 Italie 

UN ARTISTE FRAGMENTÉ

L'exposition d'un peintre particulier qui s'ouvre au monde

Le 9 mars 2002.

Giovedì un gruppo di giornalisti è andato a visitare la prima mostra di Davide Baroggi, uno strano pittore...

Secondo il nostro artista "La pittura è come un labirinto. Credi di seguire il percorso giusto, e magari è quello sbagliato. Poi torni indietro e riparti ; non sai mai qual è la strada giusta da prendere. Così la pittura è giusta o sbagliata, può essere vera o non vera. E' come guardare una persona negli occhi per capire se ti dice la verità. Magari credi a quello che dice, ma non saprai mai se è proprio la verità". Il nostro pittore vede la pittura come una modalità di sfogo quando è giù di morale, infatti sia nei ritratti sia nelle raffigurazione di paesaggi, i colori sono in contrasto tra loro, come il nero ed il giallo.

I ritratti di Davide sono molto particolari perchè lui vede la figura umana molto strana. Trovo strano il corpo, l'energia che ha dentro, per il sorriso o la disperazione che questa energia esprime. "Dipingere un volto è catturare l'energia della persona ritratta. Per questo mi piacciono gli occhi, che sono il canale per entrare nella dimensione dell'altro". Mentre i paesaggi sono molto stilizzati e semplici in apparenza, ma se si guarda più a fondo si scopre un punto di vista diverso dal nostro... "Ho tratto spesso ispirazione per i paesaggi da foto, giornali, riviste. Osservavo queste immagini ed era come loro guardassero me. Qualcuno aveva già fissato il paesaggio in un immagine, ed io potevo trasformrlo di nuovo in una seconda immagine. Il paesaggio reale è troppo aperto, troppo sfumato e mi allontana dall'idea di paesaggio. Ecco! E' l'dea di paesaggio che voglio dipingere. Molte sue opere sono dipinte su cartone perchè il nostro artista pensa che : "il cartone morirà, come il mio corpo, così il cartone e il corpo si trasformeranno in qualcosa d'altro, così non moriranno".

Davide ci saluta dicendo: "Io vivo in una dimensione. Mangio, bevo, dormo. La tela è come il mio corpo... La faccio vivere con il mio lavoro. Dirò una cosa antipatica, forse superficiale, ma non mi piace essere chiamato artista. Sono soltanto un essere vivente chiamato persona".

Camilla Cosentino, Giulia Piccinno

Le 9 mars, visite à la première exposition de David Baroggi, un étrange peintre.

Pour notre artiste "la peinture est comme un labyrinthe". On pense suivre le bon parcours et peut-être qu'on s'est trompé.
C'est comme regarder une personne dans les yeux pour savoir si elle dit la vérité.
On peut peut-être croire à ce qu'elle dit mais on ne saura jamais si c'est vraiment la vérité. Les portraits de David sont très particuliers car il voit l'humain de façon étrange.
"Peindre un visage c'est capturer l'énergie de la personne. C'est pour cela que j'adore les yeux car ils sont le canal par lequel pénétrer la dimension de l'autre".

Les paysages sont très stylisés et simples en apparence mais si on les observe bien, on y découvre un point de vue différent du vôtre. "Le paysage réel est trop ouvert et m'éloigne de l'idée du paysage. C'est l'idée du paysage que je veux dépeindre".

La plupart de ses oeuvres sont peintes sur carton car notre artiste pense que le "carton mourra comme mon corps, ainsi le carton et le corps se transformeront en quelque chose d'autre et ainsi il ne mourront pas."
"Je n'aime pas être appelé artiste. Je suis seulement un être vivant appelé "personne".

Florence Niccolai

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